Chi dice stage dice sfruttamento… Anzi no, formazione!
Hai paura di diventare un eterno stagista relegato alla fotocopiatrice? Non temere, le aziende prendono sempre più sul serio la formazione e la crescita di nuove risorse.
Continua il nostro viaggio alla scoperta dei falsi miti sul mondo del lavoro. Dovresti aver capito che non sempre quello che si legge corrisponde alla realtà. Insieme a Federica Mutti ed Eleonora Voltolina, giornalista e fondatrice di repubblicadeglistagisti.it, ci tuffiamo a capofitto nell’oscuro universo degli stage. Su questa esperienza formativa se ne dicono di cotte e di crude: “lo stage è una forma legalizzata di sfruttamento”, “lo stagista fa tutto il lavoro e gli altri stanno a guardare”, “fare uno stage significa specializzarsi in caffè e fotocopie”.
E se invece il tirocinio fosse un’opportunità di crescita, sia per te che per l’azienda? Se si trattasse di un’occasione unica per muovere i primi passi nel mondo del lavoro, trovare la tua vocazione e farti conoscere ed apprezzare?
Stage in Italia, cosa dice la normativa
Devi sapere, innanzitutto, che il tirocinio è soggetto a delle regole ben precise e disciplinato da leggi ad hoc, volte a tutelare tutti i soggetti coinvolti: diffida quindi da chi ti dice che le aziende fanno degli stagisti ciò che vogliono!
È proprio la normativa a definire, con attenzione, il termine stage: non si tratta di una vera e propria esperienza lavorativa, bensì formativa, che prevede l’inserimento temporaneo in azienda. L’obiettivo del tirocinio, quindi, è quello di permetterti di imparare sul campo, avendo la possibilità di entrare in azione e vedere dall’interno come funzionano i processi aziendali: in questo modo il soggetto ospitante ha l’opportunità di conoscerti non solo attraverso il CV, ma con la pratica.
Entriamo più nel dettaglio, cercando di individuare i punti salienti della legislazione italiana a riguardo e rispondere alle principali domande sullo stage. L’articolo 18 della Legge 196/1997 regola in via generale quelli che sono i tirocini formativi e di orientamento; per capire, invece, quali sono le ultime linee guida bisogna guardare all’accordo emanato durante la Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano (25 maggio 2017):
- Innanzitutto, cos’è lo stage?
Un tirocinio è un accordo tra 3 soggetti, tirocinante o stagista, ospitante, ed ente promotore;
- Quanto può durare uno stage?
Il tirocinio può avere una durata massima di 12 mesi (fanno eccezione i soggetti disabili, per cui la durata aumenta a 24 mesi, e i tirocini rivolti a studenti) e una minima di 2 mesi;
- E se hai già lavorato nella stessa azienda?
Chi ha avuto, negli ultimi 2 anni, un rapporto di lavoro con l’azienda non può svolgere uno stage nella stessa (fa eccezione il lavoro occasionale per non più di 30 giorni);
- È vero che le aziende possono assumere eserciti di stagisti?
Assolutamente no, il numero di stage attivabili in contemporanea dipende dal numero di dipendenti assunti dall’azienda (es. aziende con più di 20 dipendenti è possibile attivare stage per il 10% dello staff).
- Durante uno stage si impara davvero?
Certo, l’azienda deve assegnare un tutor al tirocinante, con l’obiettivo di seguirne il percorso formativo e valutarne l’esperienza;
- È possibile interrompere un tirocinio in anticipo?
Lo stage può essere interrotto prima della scadenza, sia da parte del tirocinante sia da parte dell’azienda. Non solo, lo stagista può sospendere l’esperienza anche momentaneamente per specifiche circostanze, come la maternità. La sospensione temporanea può essere definita anche dal soggetto ospitante, per chiusura stagionale;
- Essere stagista significa lavorare senza retribuzione?
Va bene la formazione, ma anche l’aspetto economico è importante. Gli stage extracurricolari devono essere retribuiti, sulla base di quanto stabilito dalla Regione o Provincia autonoma.
- Quali requisiti deve soddisfare un’azienda per poter attivare uno stage?
Il soggetto ospitante non deve avere in corso una procedura di cassa integrazione e non deve aver effettuato licenziamenti, nell’area per cui richiede lo stage, nei 12 mesi precedenti;
- E se non viene rispettata la normativa?
A tutela di tutti i soggetti coinvolti nell’accordo sono previste sanzioni specifiche.
Gli stage in Italia: dati e opportunità
Lo stage è quindi una grande opportunità in termini di formazione, ma quanti sono quelli attivi nel nostro Paese? È veramente un’opportunità?
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pubblica annualmente il Rapporto sulle Comunicazioni Obbligatorie, qui puoi trovare un’interessante analisi degli stage extracurricolari e farti un’idea delle possibilità. Nel 2019 sono stati attivati, in Italia, 355mila tirocini extracurricolari (+1% rispetto al 2018), senza grandi differenze di genere: la ripartizione tra tirocinanti uomini e donne è infatti equilibrata (176mila contro 179mila). Questo dato è importante perché ti fa capire come le aziende non facciano distinzione di genere quando si tratta di esperienze formative!
Guardando, invece, alla distribuzione geografica degli stage attivati, e quindi alle opportunità che puoi avere rispetto a dove vivi, il 21% dei tirocini extracurricolari viene attivato in Lombardia (circa 1 su 5). È soprattutto Milano a trainare questo fenomeno: nel solo 2017 sono stati 31mila gli stagisti (curricolari e non) che hanno scelto questa città. Seguono, poi, Veneto, Lazio e Piemonte. Ad ogni modo, nel Nord Italia si concentrano il 55,7%delle opportunità di stage.
A sfatare il mito dello stage come sfruttamento senza possibilità di evoluzione, ci pensa il dato dei rapporti di lavoro attivati a seguito di un tirocinio: nel 2019 sono stati 129mila gli stage che si sono trasformati in collaborazioni strutturate, in linea con l’anno precedente.
In quali settori puoi avere maggiori opportunità? Nel 2019 il 76,6% dei tirocini è stato attivato nel settore dei servizi (che comprende trasporti e commercio). Seguono poi l’industria (21,7%), gli alberghi e i ristoranti (11,6%), la Pubblica Amministrazione (11,1%), gli altri servizi pubblici, sociali e personali (6,5%) e il settore agricolo (1,7%).
Ma qual è l’età media di un tirocinante? Meno di 35 anni. Il 47,9% ha meno di 25 anni.
Scegliere di fare uno stage in Europa
Ti stai guardando intorno e sogni un’esperienza di formazione fuori dai confini nazionali? Nel caso di stage europei non esiste una normativa univoca: ogni Paese, infatti, ha le proprie leggi e regole.
Quasi tutte le nazioni europee prevedono, comunque, sia stage curricolari che extracurricolari, proprio come in Italia (fa eccezione la Francia, dove il tirocinio è solo curricolare).
Sei uno studente? Nel caso in cui volessi candidarti per uno stage curricolare all’estero, è importante tenere in considerazione che nella maggior parte dei Paesi UE questo si basa su un accordo tra soggetto promotore, ente ospitante e studente e prevede la presenza di un doppio tutor (del soggetto ospitante e dell’organismo di istruzione). In generale, anche all’estero come in Italia non c’è obbligo di retribuzione (eccezione anche in questo caso la Francia, che retribuisce i tirocini più lunghi di 2 mesi). Differenze sostanziali riguardano le modalità di attivazione e la documentazione necessaria: informati sulle condizioni della nazione in cui vorresti andare.
Se invece sei interessato a uno stage extracurricolare, questi si dividono in 2 categorie:
- Tirocini Open Market: si basano sul rapporto tra ospitante e stagista, senza una terza parte. La normativa che regola questi stage cambia in base al Paese di riferimento, in alcune nazioni questi tirocini non sono ammessi (come ad esempio in Italia, Croazia e Francia).
- Tirocini ALMP (Active Labour Market Policy): programmi spesso finanziati da fondi pubblici, dedicati ai disoccupati. Diversamente dagli stage nel libero mercato, questi sono regolamentati e coinvolgono un soggetto promotore (istituzione pubblica).
Nonostante non esista una regolamentazione unica, il Consiglio dell’Unione Europea ha pubblicato la Raccomandazione del 10 marzo 2014 su un Quadro di qualità per i tirocini, cercando di intervenire per migliorare la qualità delle esperienze extracurricolari, soprattutto Open Market.
La via per il successo inizia spesso con uno stage
Se ancora non sei convinto al 100% del fatto che lo stage possa essere un’esperienza distintiva, sia a livello personale che per il tuo CV, ecco alcuni personaggi di spicco che, prima di dare il via alla propria carriera, hanno affrontato un tirocinio!
- A Steve Jobs fu offerto uno stage estivo alla Hewlett-Packard (HP), qui incontrò Steve Wozniak.
- Jodie Foster ha provato a trovare la sua strada nel mondo della carta stampata. Dopo uno stage presso la rivista Esquire ha capito che questa non era la sua vocazione.
- L’attore John Krasinski è ormai conosciuto per le sue doti come star e regista. Sappi però che ha mosso i primi passi nel mondo del cinema come stagista addetto ai copioni del programma Late Night With Conan O’Brien.
- La più grande star della TV americana, Oprah Winfrey, ha iniziato la sua carriera facendo uno stage presso un’emittente di Nashville, la WLAC-TV.
- Anche lo stilista Tom Ford ha dovuto affrontare la gavetta: ha iniziato a lavorare nel mondo della moda con uno stage presso l’ufficio stampa parigino di Chloé.
Continua a seguire i nostri podcast per scoprire quale sarà il prossimo falso mito da sfatare!
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