Lavoro notturno: ecco chi è esentato dal turno di notte

Cosa prevede la legge per l'esonero dal lavoro notturno? Scopri l'elenco delle malattie e le situazioni che prevedono l'esonero dai turni di lavoro di notte.
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Sebbene in molti settori sia una necessità, il lavoro notturno può avere un impatto significativo sulla salute e sulla qualità della vita dei lavoratori. Per questo motivo, la normativa italiana prevede specifiche esenzioni per determinate categorie di dipendenti, garantendo tutele a chi potrebbe subire conseguenze negative da un’attività lavorativa svolta nelle ore notturne.

Ma chi ha diritto a essere esonerato dai turni notturni? Quali sono le condizioni e i requisiti previsti dalla legge per ottenere tale esenzione?

 

Lavoro notturno, cosa dice la Legge

Disciplinato dal D.Lgs. 8 aprile 2003 e dalla contrattazione collettiva, il periodo notturno è un “periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino”.

Il lavoratore notturno è invece il lavoratore che svolge almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero nel periodo notturno, o che svolga nel medesimo periodo almeno una parte del suo lavoro, secondo quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di riferimento.
In caso non vi sia una contrattazione collettiva applicabile, si tengono in considerazione tre ore di lavoro notturno per un minimo di 80 giorni lavorativi nel corso dell’anno (il limite è riproporzionato in caso di lavoro part-time).

 

Chi non è obbligato al lavoro notturno?

Secondo il D.Lgs. 66/2003, non sono obbligati al lavoro notturno e possono essere esonerati su loro richiesta i seguenti soggetti:

  • le lavoratrici madri con un figlio minore di 3 anni o i lavoratori padri conviventi con le stesse;
  • il lavoratore o la lavoratrice che siano affidatari unici e che convivano con un figlio minore di 12 anni;
  • il lavoratore o la lavoratrice con a carico un soggetto disabile, ai sensi della Legge 104.

I contratti Collettivi Nazionali possono estendere le categorie dei soggetti esonerati dall’obbligo di lavoro notturno. Inoltre, vi è divieto assoluto di impiegare tra le 00.00 e le 6.00 le lavoratrici in stato di gravidanza, a partire dall’accertamento del loro stato e fino al compimento dell’anno d’età del bambino.

Ad eccezione delle lavoratrici in gravidanza, gli altri lavoratori aventi diritto che vogliono essere esonerati dall’obbligo di lavoro notturno devono darne comunicazione al datore di lavoro entro 24 ore dall’inizio della prestazione.

 

Come funziona la richiesta di esonero dal lavoro notturno per la Legge 104?

Come anticipato, ha diritto a essere esonerato dal lavoro notturno anche il lavoratore con a carico un soggetto disabile, secondo il comma 1 o il comma 3 dell’articolo 3 della Legge 104.

Il Comma 1 riconosce lo stato di disabilità di una persona che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilendo che essa debba essere tale da determinare una riduzione dell’autonomia personale, senza necessariamente richiedere assistenza continua.
Il Comma 3 si riferisce alla condizione di handicap grave, ovvero una situazione in cui la minorazione ha ripercussioni più significative sull’autonomia della persona, rendendola incapace di svolgere autonomamente le normali funzioni della vita quotidiana, e bisognosa di un’assistenza continua e permanente.

La Corte di Cassazione si è espressa con la sentenza n.3 12649/2013, precisando che il lavoratore che assiste un familiare con disabilità - a prescindere che gli sia stato attribuito il comma 1 o 3 dell’articolo 3 della Legge 104 - può essere esonerato dal lavoro notturno.

 

Quali patologie esonerano dal turno di notte?

Non esiste un elenco di patologie che esonerano dal turno di tutte. Tuttavia, è probabile che il lavoratore, inizialmente idoneo, smetta di esserlo per l’insorgere di patologie. Lavorare di notte, infatti, può causare disturbi quali depressione, insonnia, ansia o ipertensione. In tal caso, il lavoratore deve rivolgersi al medico curante o al medico aziendale riferendogli i sintomi e facendosi prescrivere i necessari accertamenti: sulla base del loro esito, il medico aziendale potrà compilare un certificato di inidoneità al lavoro notturno. L’azienda ha la facoltà di chiedere, ogni due anni, che gli accertamenti vengano rifatti e l'idoneità venga ridiscussa.

 

Esonero lavoro notturno dopo i 60 anni, quando è previsto?

La legge non fissa un limite d’età superato il quale non è più possibile lavorare in orario notturno. Tuttavia, esistono alcune norme riguardanti specifici settori: gli agenti di polizia penitenziaria, ad esempio, possono essere esentati dai servizi notturni dopo i 50 anni, salvo esigenze di servizio comprovate e inderogabili. In altri casi, l’esonero per età può essere definito dal CCNL, frutto di un accordo con il datore di lavoro o giustificato da un certificato di inidoneità rilasciato al medico aziendale.

 

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