Il diritto al riposo settimanale è alla base del benessere lavorativo, e rientra nelle leggi a tutela dei dipendenti per preservare la salute e l’equilibrio tra vita privata e professionale. Tuttavia, l’organizzazione dei riposi varia a seconda della tipologia contrattuale.
Si parla di lavoro a tempo pieno quando le ore lavorative sono 40 a settimana (salvo diverse indicazioni del CCNL), di lavoro a tempo parziale o part-time quando l’orario lavorativo è ridotto. Il part-time, inoltre, può essere orizzontale o verticale. Nel primo caso il dipendente lavora tutti i giorni della settimana, ma per un numero ridotto di ore rispetto a un contratto a tempo pieno; nel secondo caso, il lavoratore presta la propria attività per l’intero orario giornaliero (o quasi) ma solo in determinati giorni della settimana, del mese o dell'anno.
Come funzionano i riposi settimanali?
Diritto sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, all’articolo 36, il riposo settimanale deve essere garantito a ogni lavoratore dipendente. La pausa, infatti, è necessaria a consentire il recupero delle energie fisiche e mentali, la riduzione dello stress e il mantenimento del benessere generale.
Lo scopo primario del riposo settimanale è dunque la prevenzione dall’affaticamento e dal burnout che, a sua volta, si traduce in una riduzione del turnover e nel miglioramento della produttività.
Secondo la legge, il lavoratore ha diritto a 11 ore consecutive di riposo giornaliero ogni 24 ore, e a 24 ore continuative di riposo ogni 7 giorni. In genere, il giorno di riposo è la domenica.
Tuttavia, a seconda del settore, del tipo di lavoro e di quanto stabilito dal proprio CCNL, giorni e ore di riposo possono variare, a patto che vengano garantiti al lavoratore periodi di riposo compensativi.
Ad esempio, i riposi settimanali degli autisti si dividono in regolari (due riposi di 45 ore l’uno nell’arco di due settimane consecutive) e ridotti (un riposo di 45 ore e uno di 24, a patto che la terza settimana preveda un riposo aggiuntivo minimo di 9 ore). Gli autisti che trasportano merci a livello internazionale possono effettuare due riposi settimanali ridotti ma, nell’arco di quattro settimane, devono effettuare per legge un riposo regolare per almeno due settimane.
In caso di lavoro notturno, il riposo settimanale minimo è di 36 ore consecutive.
I lavoratori a tempo parziale hanno diritto al riposo settimanale nella stessa misura dei lavoratori a tempo pieno, ma proporzionalmente alle ore lavorate. In caso di part-time da 20 ore, il riposo settimanale non potrà essere inferiore alle 12 ore consecutive.
Riposo settimanale non goduto: cosa succede
Se, per esigenze lavorative, il dipendente non riesce a usufruire del riposo settimanale, il datore di lavoro è obbligato a garantire un giorno di riposo compensativo. Inoltre, al lavoratore che presta servizio durante il giorno di riposo settimanale, spetta una maggiorazione retributiva per il lavoro straordinario o festivo, nella percentuale stabilita dal CCNL applicabile.
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