Chiedere l'aumento di stipendio: consigli ed errori da non fare

Ecco cosa devi fare (e non fare) se vuoi chiedere un aumento di stipendio e negoziare in modo efficace una busta paga più sostanziosa.
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Lo stipendio, insieme ad altri fattori come l’ambiente professionale, i colleghi, il carico di lavoro e le prospettive di crescita, può fare la differenza in termini di soddisfazione del lavoratore.

Un dipendente insoddisfatto dal punto di vista economico tenderà a cercare nuove opportunità professionali altrove e, inevitabilmente, diminuirà anche la sua produttività sul luogo di lavoro. Prima di iniziare a guardarsi intorno in cerca di una nuova professione, vale però la pena provare a chiedere al proprio datore di lavoro se ci sono margini per migliorare le condizioni economiche del proprio salario.

Ecco, quindi, come chiedere un aumento di stipendio e tutti gli aspetti da prendere in considerazione (e gli errori da non commettere) affinché la richiesta venga valutata dal tuo responsabile.

Come chiedere un aumento di stipendio: gli aspetti da considerare

Se la tua intenzione è quella di chiedere un aumento, come prima cosa inizia a tenere traccia dei tuoi obiettivi raggiunti. Non esiste ruolo professionale i cui risultati non possano essere quantificati: il numero di clienti soddisfatti, le entrate generate, la velocità di produzione aumentata e così via.

Poca importa, dunque, quale sia la tua professione: annota periodicamente su un foglio di calcolo le attività svolte e i tuoi successi. All'inizio o alla fine di ogni settimana, poi, ripassa le riunioni, gli appuntamenti e i progetti in cui sei stato coinvolto e riassumili in due o tre punti concisi. Questi dati ti saranno utili durante la revisione dei tuoi obiettivi annuali e saranno prove tangibili del tuo valore per l’azienda.

Ricorda che un aumento deve essere sempre ragionato e giustificato. Assicurati che l’importo richiesto sia in linea con il tuo ruolo, con la tua seniority e con l’area geografica dalla quale lavori, in presenza o in smart working.

Quanto chiedere come aumento di stipendio? Il 7-10% della tua busta paga lorda può essere un buon compromesso.

Individua inoltre quali potrebbero essere i possibili ostacoli al tuo aumento di stipendio. Un recente licenziamento? Una politica di riduzione dei costi? Se identifichi le criticità, dimostri alla dirigenza di essere consapevole delle sfide da affrontare.

Per quanto riguarda le frasi per chiedere un aumento di stipendio, la semplicità vince sempre. Un’idea? “Vorrei discutere il mio compenso. Ho pensato che fosse un buon momento, in considerazione del fatto che…”.

Chiedere un aumento di stipendio: gli errori da non fare

Non basta sapere come chiedere un aumento di stipendio: è necessario anche conoscere quelli che sono gli errori più frequenti, per evitare di commetterli.

Innanzitutto, è consigliabile non domandare un aumento di stipendio durante l’annuale revisione delle tue prestazioni. Il tuo datore di lavoro, con ogni probabilità, si presenterà a questo colloquio con un “ordine del giorno” diverso rispetto a quello salariale. Lavora di anticipo: chiedi l’aumento circa tre mesi prima di questo incontro, portando prove concrete del tuo operato in azienda.

Fondamentale, inoltre, è non scendere troppo nei dettagli personali al momento della richiesta dell’aumento di stipendio. È vero, la tua carriera è per te molto personale, ma mettiti nei panni del datore di lavoro: assumendoti, l’azienda ha soddisfatto un suo bisogno a fronte di un preciso pagamento. Quel bisogno soddisfatto, e quel compenso, nulla hanno a che fare con la tua vita personale (il costo dell’affitto, un matrimonio da organizzare, un figlio in arrivo, un debito da saldare). Il datore di lavoro deve concederti un aumento perché per l’azienda rappresenti un valore.

Infine, tieni presente che i lavoratori che scelgono di non chiedere un aumento di stipendio, per vergogna o paura, sono numerosi. Prima di valutare un aumento salariale, prova quindi a domandarti se te lo meriti, cercando di essere onesto con te stesso. Se la risposta è “no”, impegnati di più e assumiti maggiori responsabilità. Se la risposta è “sì”, osa. Ogni impresa ha del resto interesse a mantenere i suoi talenti migliori in azienda.

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