Il lavoro è uno degli aspetti più importanti per le persone ma non tutti amano lavorare, soprattutto se non si sentono realizzati o valorizzati nel proprio ambiente. Nel privato questo, ancor più che per gli impiegati statali, è un aspetto fondamentale che può spingere a cambiare lavoro anche spesso.
Alzarsi tutte le mattine, per chi ha orari di lavoro canonici, per prestare la propria opera in ambienti dove non si è stimolati può anche essere causa di frustrazione importante.
Cambiare lavoro: coraggio e niente paura
Quando il nostro attuale impiego non ci soddisfa più è bene, prima di tutto, mettere in discussione se stessi. Il malcontento che viviamo dipende dai colleghi, dai nostri responsabili o c’è qualcosa di sbagliato nel nostro atteggiamento? A prescindere dalla risposta, è bene iniziare a pensare di cambiare qualcosa: poca crescita professionale, difficoltà nel conciliare carriera e vita privata sono altre motivazioni valide per cercare di cambiare lavoro.
È bene ricordarlo: cercare un altro lavoro… è un lavoro! Soprattutto di questi tempi non è semplice, non basta mandare un curriculum, bisogna mandarne molti, anche attraverso le nuove piattaforme che la tecnologia ha messo a disposizione di lavoratori e aziende e provare ad ampliare lo spettro delle scelte.
Non bisogna avere paura ma nemmeno decidere di provare a cambiare lavoro solo sulla base della spinta emotiva del momento: valutare, obiettivamente, pro e contro di un eventuale passaggio ad altra azienda. Ingrediente importante: il coraggio, nelle proprie scelte non dovrebbe mai mancare, ma sul cambio di lavoro è ancora più determinante, bisogna essere sicuro di quello che si vuole raggiungere e di come farlo.
Cambiare lavoro: motivi validi e consigli utili
Come accennato, sono molte le possibili motivazioni per le quali si ha voglia di cambiare lavoro: non ci piace più quello che stiamo facendo, non c’è una buona conciliazione fra vita lavorativa e privata, l’ambiente e il modo di lavorare, quello che abbiamo studiato negli anni non è stato possibile applicarlo.
Se, come detto, si tratta di un fastidio personale, valutare bene se non si possa lavorare su se stessi per migliorare i rapporti interni e, conseguentemente, il vivere il lavoro nell’azienda attuale.
Altri utili suggerimenti:
- Chiedere all’azienda orari di lavoro più flessibili;
- Chiedere un cambio di settore o team di lavoro, se possibile e coerente con le nostre skill;
- Chiedere più coinvolgimento nei progetti e/o corsi di formazione e aggiornamento;
- Valutare nuove modalità di lavoro.
Cambiare lavoro a 30, 40, 50 o 60 anni: cosa cambia
A seconda della fascia di età di appartenenza le opportunità di lavoro e le mansioni per le quali candidarsi cambiano radicalmente: chi è più giovane ha decisamente una scelta molto più ampia, sia perché gli HR di riferimenti presumeranno una seniority lavorativa più bassa e quindi potranno offrire una RAL inferiore, sia perché, per età, sarà più facile adattarsi a lavori anche diversi da quello dal quale si viene.
Per età dai 40 in su, il consiglio è quello di cercare lavoro su profili che richiedono esperienza di livello manageriale, soprattutto nel mercato italiano, l’età avanzata conta per un certo tipo di azienda, di contro, per altre, può essere un limite perché, chiaramente, spesso non c’è budget per soddisfare le richieste di persone con profili professionali alti.
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