In un contesto economico sempre più mutevole e competitivo per le imprese, pensiamo ad esempio al fenomeno del “Big Quit”, la capacità di un’azienda di adattarsi e resistere agli imprevisti è fondamentale per la sua sopravvivenza e crescita. La resilienza aziendale rappresenta proprio questa abilità: affrontare le difficoltà, superare le crisi e trarne nuove opportunità. Ma come si costruisce una resilienza solida e duratura? E perché è diventato così cruciale investire in questo aspetto?
Resilienza: che cosa significa e perché è importante
La resilienza aziendale è la capacità di un'azienda di adattarsi all’interno di un ambiente mutevole, così da raggiungere i suoi obiettivi di business e crescere.
Non va però confusa con la continuità aziendale. Mentre quest’ultima è incentrata sui processi, la resilienza è un approccio olistico, caratterizzato da una combinazione di fattori strategici e operativi: le aziende resilienti sono adattabili e agili di fronte alle avversità, adottando misure calcolate in previsione di eventuali interruzioni.
Al contrario, le aziende non resilienti possono incorrere in:
- perdite finanziarie significative;
- danni reputazionali;
- minacce alla salute, alla sicurezza e al benessere dei dipendenti;
- interruzione dell’operatività;
- perdite di dati aziendali, asset e altre risorse.
Le diverse tipologie di resilienza
Per costruire la resilienza, le aziende devono concentrarsi su una molteplicità di aree.
Resilienza finanziaria
Se la resilienza del modello aziendale si concentra sull'adattamento dell’organizzazione a cambiamenti materiali nella domanda, nei competitors, nella tecnologia e nelle normative, la resilienza finanziaria parte da un assunto: ovvero quello che le aziende si focalizzano spesso sui rendimenti a breve termine, senza pensare al rischio finanziario nel lungo periodo. Bilanciarli con una solida quota di capitale e una quantità sufficiente di liquidità è fondamentale per mitigare le fluttuazioni di fatturato, costi o credito: è la cosiddetta resilienza finanziaria.
Resilienza operativa e organizzativa
La resilienza operativa riguarda invece la capacità che un’azienda ha di soddisfare improvvisi cambiamenti nella domanda e nell'offerta, mentre l'acquisizione, la fidelizzazione e la soddisfazione dei dipendenti compongono la resilienza organizzativa. Le organizzazioni che promuovono diversità e inclusione, sviluppano una cultura di apprendimento agile e che si assicurano i migliori talenti sono in grado di gestire con maggiore flessibilità le fluttuazioni della forza lavoro.
Resilienza reputazionale e tecnologica
Infine, ci sono la resilienza reputazionale e la resilienza tecnologica. Consumatori, dipendenti, investitori e altri stakeholder chiedono alle aziende di assumersi la responsabilità delle proprie azioni e dei propri valori. Le organizzazioni resilienti sono responsabili, aperte al cambiamento, e rispondono attivamente alle aspettative della società.
Inoltre, sono in grado di sviluppare un solido piano di Disaster Recovery per evitare le interruzioni del servizio in caso di attacchi informatici e incidenti reputazionali.
Quando quindi le organizzazioni abbracciano queste aree di resilienza, sono meglio posizionate per anticipare le interruzioni, mitigarne gli effetti, adattarsi alle circostanze mutevoli e prosperare nel breve e lungo periodo.
Come costruire la resilienza aziendale?
Costruire la resilienza aziendale è un processo che richiede tempo. Tuttavia, esistono alcune best practices capaci di aiutare le organizzazioni nel processo.
Integrare la possibilità del rischio in tutti i flussi aziendali
La resilienza è un’opportunità e una necessità, fondamentale per permettere all’azienda di prosperare oltre i limiti del rendimento a breve termine. Valutando l'impatto della funzionalità persa o ridotta in ogni operazione, è possibile coordinare una risposta personalizzata per mitigare un potenziale disastro.
Discutere della resilienza in termini comprensibili ai dirigenti
La resilienza deve essere misurata in termini di risultato finale. Fornire il costo conseguente un’interruzione aiuterà a convincere i dirigenti aziendali dell’importanza della resilienza per la crescita e la sostenibilità dell’azienda.
Essere lungimiranti
Guardare oltre il breve termine aiuta i manager a scorgere le implicazioni di un’interruzione sul lungo periodo. Ampliare gli orizzonti temporali consente alle organizzazioni di vedere il quadro generale e trasformare la crisi in opportunità.
Identificare punti di forza e di debolezza
Sapere dove e quali sono i punti più vulnerabili dell’azienda è fondamentale per comprendere l'ambiente di rischio, mentre testare diverse strategie di resilienza rispetto a vari scenari aiuta ad analizzare meglio le prestazioni e a implementare i necessari miglioramenti.
Incorporare la resilienza nei team in prima linea
Le persone sono un elemento fondamentale della resilienza, motivo per cui è necessario che i dipendenti in prima linea siano coinvolti nella sua costruzione, e siano formati per individuare e rispondere alle interruzioni.
Stabilire un sistema di allerta precoce
Più rapidamente viene identificata una minaccia, prima può essere affrontata e più rapidamente l'organizzazione può rispondere. Le soluzioni di rilevamento del rischio in tempo reale, in particolare quelle basate sull'intelligenza artificiale, aiutano i responsabili della sicurezza ad anticipare i rischi e a rispondere alle potenziali minacce in modo più rapido ed efficiente.
Sebbene sia importante concentrarsi sul presente, gestire un’azienda con lo sguardo al futuro rappresenta un indiscutibile vantaggio competitivo, oltre che una necessità per mantenere la competitività di business. Implementare strategie di resilienza, infine, non significa solo prepararsi ad affrontare le crisi, ma anche costruire una cultura aziendale solida e proattiva, in grado di trasformare le sfide in opportunità di crescita.