Termine coniato dallo psicologo ed ex professore James Maas, il Power Nap altro non è che il cosiddetto “pisolino”, il sonnellino che ad esempio un lavoratore può fare prima di rimettersi al lavoro e che avrebbe benefici riconosciuti dalla scienza.
Power Nap: cos’è e cosa ci dice la scienza
In molte culture, il pisolino pomeridiano è un rituale di ogni giorno. I sudamericani sono noti per la siesta, i lavoratori giapponesi per concedersi un breve momento di sonno all'ora di pranzo noto come “hirune” mentre giganti della tecnologia come Google, Samsung e Facebook dispongono tutti di Nap Pod nei loro uffici, per consentire ai lavoratori di riposarsi sul luogo di lavoro.
Nel 2023, un gruppo di ricercatori dell'University College di Londra e dell'Università della Repubblica dell’Uruguay ha analizzato - in collaborazione con l’UK Biobank - frammenti di DNA di 35mila lavoratori d’età compresa tra i 40 e i 69 anni, con l’abitudine del Power Nap e, in particolare, di dormire una ventina di minuti durante la giornata lavorativa.
Il cervello delle persone abituate al Power Nap è risultato di 15 centimetri cubi più grande rispetto al cervello delle persone che non avevano questa abitudine, il che si traduce in un ritardo dell’invecchiamento del cervello compreso tra i 3 e i 6 anni.
Un volume cerebrale più piccolo è inoltre collegato a livelli più alti di cortisolo, l'ormone dello stress, e alla possibilità di soffrire di apnee notturne, malattie cardiovascolari e neurologiche.
Tuttavia, gli stessi autori invitano alla prudenza nell'interpretazione dei risultati. La riduzione del volume del cervello è motivata da diversi fattori.
Il legame tra Power Nap e PIL
Gli scienziati non si sono limitati ad analizzare il legame tra Power Nap e salute dei lavoratori. Nel 2016, un’analisi condotta dalla Rand Corporation ha dimostrato come la mancanza di sonno possa causare una riduzione fino al 3% del PIL nei Paesi più avanzati. Già negli anni Novanta, la NASA aveva collegato un aumento del 26% delle prestazioni dei piloti, e del 54% della loro prontezza, a un pisolino quotidiano di 26 minuti.
La privazione del sonno abbassa la creatività e la concentrazione, aumenta il rischio di incidenti sul lavoro e provoca irritabilità. Nike, ad esempio, fornisce da anni ai suoi dipendenti stanze in cui dormire o meditare, e così anche Uber e Ben & Jerry’s. Google, invece, ha optato per i Nap Pod, speciali capsule per dormire in uso anche presso PwC e Kpmg.
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