Il datore di lavoro, in quanto tale, ha numerosi obblighi nei confronti dei lavoratori: alcuni di essi sono delegabili, altri no. A dirlo è la Legge. Il Testo unico sulla sicurezza dei lavoratori, in vigore dal 2008, uniformando e aggiornando le disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha stabilito infatti dei chiari limiti. Vediamo dunque quali sono gli obblighi del datore di lavoro non delegabili.
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro non delegabili
Il datore di lavoro, nelle aziende come nelle PMI, non può delegare alcune attività:
- la valutazione dei rischi aziendali;
- la redazione del documento di valutazione dei rischi;
- la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi (RSPP).
Il datore di lavoro deve dunque valutare i rischi propri della sua attività, che potrebbero causare lesioni o altri danni ai lavoratori. Una volta eseguita la valutazione, deve redigere il documento di valutazione dei rischi (DVR): esso dovrà essere firmato oltre che da lui, anche dal RSPP designato.
Per scegliere il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi, il datore di lavoro è chiamato a verificare che la persona individuata sia in possesso delle qualifiche richieste: diploma di scuola media superiore, competenze specifiche in merito ai rischi individuati, frequentazione del corso di formazione per RSPP.
Il ruolo del RSPP può essere direttamente assunto dal datore di lavoro in caso di:
- azienda artigiana o industriale con massimo 30 lavoratori;
- azienda agricola o zootecnica con massimo 10 lavoratori;
- azienda ittica con massimo 20 lavoratori;
- altri tipi di aziende con un numero di lavoratori inferiore o uguale a 20.
Quali sono gli obblighi delegabili dal datore di lavoro
Mentre alcuni compiti non sono delegabili, tanti altri lo sono. In particolare, il datore di lavoro può delegare:
- la nomina del medico competente;
- la designazione dei lavoratori deputati alla gestione delle emergenze;
- l’obbligo di comunicazione telematica all’INAIL degli infortuni dei lavoratori;
- la fornitura dei DPI;
- l’affidamento dei compiti ai lavoratori, nella salvaguardia della loro salute e sicurezza;
- le attività di formazione, informazione e addestramento.
La maggior parte degli obblighi in tema di salute e sicurezza può dunque essere delegata. Il datore di lavoro è però chiamato a vigilare sulla corretta esecuzione dei compiti, e a soddisfare gli obblighi di Legge: la delega deve essere scritta con data certa e firmata dal delegato, che deve possedere l’esperienza e i requisiti necessari.
Obblighi non delegabili: cosa succede al datore di lavoro che viola la Legge
Se gli obblighi non delegabili vengono delegati, il datore di lavoro può essere punito con l’arresto da 3 a 6 mesi e con una sanzione pecuniaria di 2.500-6.400 euro.
Le ammende sono previste anche in caso il documento di valutazione dei rischi non sia completo (1.096 - 4.384 euro) o non sia stato realizzato (2.500 - 6.400 euro).
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