L'esonero IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) è una misura che permette ai datori di lavoro e ai lavoratori dipendenti di beneficiare di una riduzione dei contributi previdenziali da versare all'Inps.

Introdotta dal Governo con l'obiettivo di sostenere economicamente le imprese e favorire l'occupazione, questa agevolazione fiscale ha però precise regole. Analizziamole insieme.

 

Cosa vuol dire “IVS” in busta paga?

L’IVS è un contributo previdenziale che i lavoratori e i datori di lavoro versano all'Inps per garantire le prestazioni pensionistiche. Nello specifico:

  • permette di ottenere una pensione o indennità in caso di incapacità lavorativa permanente causata da malattia o infortunio;
  • garantisce la pensione una volta raggiunta l'età pensionabile;
  • riconosce la pensione ai familiari del lavoratore deceduto (pensione di reversibilità o indiretta).

Il contributo IVS è obbligatorio per tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e per alcune categorie di liberi professionisti ed è calcolato proporzionalmente alla retribuzione o al reddito. Per i lavoratori dipendenti viene versato dai datori di lavoro, chiamati a trattenere dalla busta paga la quota relativa al contributo.

Individuabili nella sezione centrale della busta paga, i contributi IVS non vengono restituiti direttamente. Tuttavia, essendo contributi cumulativi che costituiscono il montante contributivo per accedere alla pensione e ad altri trattamenti previdenziali, tornano al lavoratore sotto forma di pensione una volta raggiunti l’età e i requisiti. L’unico caso in cui i contributi possono essere restituiti, è quello del lavoratore autonomo che - non raggiungendo i requisiti minimi per la pensione - non ne può godere.

 

Contributo IVS: le aliquote 2024

A determinare l’aliquota dei contributi IVS sono una serie di variabili:

  • il tipo di lavoro svolto;
  • le dimensioni e il reddito dell’azienda;
  • la retribuzione del lavoratore;
  • la sua età anagrafica;
  • il luogo presso cui lavora.

Sebbene vari dal 24 al 34%, l’aliquota è - per la maggior parte dei lavoratori - pari al 33% del reddito lordo: una parte di essa è a carico del lavoratore, l’altra a carico del datore di lavoro.

I lavoratori autonomi e le partite IVA appartenenti alla gestione separata dell’Inps sono soggetti a un’aliquota del 26,24%; i lavoratori autonomi iscritti all’Inps a un’aliquota del 24-25% mentre i professionisti che appartengono a una cassa privata pagano dal 10 al 20% del reddito lordo.

 

Come funziona l’esonero IVS per il 2024?

La Legge di Bilancio 2024 ha previsto per i lavoratori dipendenti, eccezione fatta per i lavoratori domestici, l’esonero IVS, che consente di versare una percentuale ridotta di contributi IVS per i periodi di paga compresi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024.

Nello specifico, l’esonero è di sei punti percentuali se la retribuzione imponibile mensile non supera i 2.692 euro al mese, di sette punti percentuali se non supera i 1.923 euro.