L'apprendistato rappresenta una formula contrattuale interessante sia per i giovani alle prime esperienze di lavoro, sia per le aziende che desiderano investire nel futuro formando personale qualificato. Ma quanto costa assumere un apprendista? E quali sono le opportunità di risparmio offerte alle imprese?

 

Quanto risparmia un'azienda con l'apprendistato?

Per l’azienda, il contratto di apprendistato rappresenta una soluzione vantaggiosa, in prima battuta perché permette di beneficiare di un’aliquota contributiva inferiore. Allo scadere del contratto di apprendistato, l’azienda può decidere se trasformarlo in contratto di lavoro a tempo indeterminato o se interrompere il rapporto di lavoro.

Ad oggi, le imprese che assumono giovani tra i 15 e i 29 anni come apprendisti hanno diritto a uno sgravio contributivo per l’intera durata del contratto e per i 12 mesi successivi alla sua trasformazione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

 

Come funziona il contratto di apprendistato?

Il contratto di apprendistato si declina in:

L’apprendistato di primo livello è un contratto di lavoro destinato ai giovani tra i 15 e i 25 anni, che consente di coniugare formazione e lavoro. La sua durata è compresa tra i 6 mesi e i 3 anni (4 anni in caso di diploma professionale quadriennale), e il suo principale obiettivo è permettere ai giovani di acquisire un titolo di studio mentre si stanno inserendo nel mondo del lavoro.
L’apprendistato professionalizzante è riservato ai giovani tra i 18 e i 29 anni ma, in caso il lavoratore sia disoccupato o inserito in una lista di mobilità ordinaria, non ha limiti di età.
Alla stessa fascia d’età (18-29 anni) si applica l’apprendistato di alta formazione e ricerca, finalizzato al conseguimento di titoli di studio universitari e di alta formazione.

 

Apprendistato di primo livello: stipendio e decontribuzione

L’apprendista percepisce uno stipendio fino a due livelli più basso rispetto a quello percepito dai lavoratori addetti alla mansione a cui è finalizzato il contratto d’apprendistato, o stabilito in misura percentuale, a seconda del CCNL di riferimento.

Il contratto può essere avviato prima del percorso formativo (a cui il lavoratore deve già essere iscritto), contestualmente ad esso, oppure a percorso già avviato, purché sia garantita la durata minima di 6 mesi.
Al conseguimento del titolo di studio da parte dell’apprendista, può essere trasformato in contratto di lavoro a tempo indeterminato o - se le caratteristiche sussistono - in apprendistato professionalizzante.

L’aliquota contributiva agevolata a carico dell’apprendista è pari al 5,84% per l’intera durata del contratto e per i 12 mesi successivi al conseguimento del titolo di studio, in caso di trasformazione in contratto a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda invece i contributi a carico del datore di lavoro, le aziende con meno di 9 dipendenti hanno diritto a un’aliquota contributiva:

  • dell’1,5% nei primi 12 mesi;
  • del 3% dal 13esimo al 24esimo mese;
  • del 5% dal 25esimo mese.

Per le aziende con più di 9 dipendenti l’aliquota è invece dell’11,61%.

 

Stipendio e aliquote INPS per l’apprendistato professionalizzante

Come accennato, l'apprendistato professionalizzante è una forma di contratto di lavoro che combina l'attività lavorativa con la formazione professionale. Finalizzato a fornire al lavoratore le competenze necessarie per svolgere una specifica professione o attività, garantendo l'acquisizione di una qualifica professionale riconosciuta, è riservato ai giovani con età compresa tra i 18 e i 29 anni (o a partire dai 17 anni se in possesso di qualifica professionale).
Tuttavia, in caso il lavoratore sia iscritto in liste di mobilità ordinarie o beneficiario di una indennità di disoccupazione, non sono previsti limiti di età.

La durata dell’apprendistato professionalizzante è compresa tra i 6 mesi e i 3 anni (5 in caso di aziende artigiane), e il compenso è definito dal CCNL di riferimento: la media è del 60% dello stipendio di un dipendente di primo livello.
Come nel caso dell’apprendistato di primo livello, i contributi a carico del lavoratore sono del 5,84% della retribuzione imponibile per l’intera durata del contratto. L’aliquota a carico del datore di lavoro è invece pari al:

  • 10% in caso di imprese con più di 9 dipendenti;
  • all’1,5-3% se l’impresa ha meno di 9 dipendenti.

 

Apprendistato di alta formazione e ricerca: stipendio e contributi

Infine, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è un contratto di lavoro riservato ai giovani tra i 18 e i 29 anni, che consente di combinare un’esperienza lavorativa con un percorso di studio avanzato o attività di ricerca. È finalizzato all’acquisizione di qualifiche elevate, come una laurea, un master, un dottorato di ricerca o titoli tecnico-specialistici, ed è accessibile solo a profili in possesso del necessario titolo di accesso.

Lo stipendio dell’apprendista è definito, anche in questo caso, dal CCNL di riferimento,

ma non può essere inferiore di due livelli rispetto a quello di un lavoratore con medesimo incarico.

L’aliquota a carico dell’impresa è pari al 11,61% della retribuzione imponibile ma, in caso di imprese fino a 9 dipendenti, è ridotta:

  • all’1,5% per il primo anno;
  • al 3% per il secondo;
  • al 10% per gli anni successivi.