“Non avrei mai pensato che ci fossero tante possibilità in azienda per una biologa come me”, esordisce Roberta Argento condividendo la sua personale esperienza. “Grazie a questo progetto, ho scoperto settori che non avevo mai preso in considerazione: non solo ricerca e sviluppo, ma anche regolatorio, marketing, produzione. Mi sono resa conto che ci sono tantissimi ruoli che non vengono mai menzionati all'università”.
Per la giovane studentessa è stata un'esperienza illuminante, che le ha aperto nuovi orizzonti professionali e le ha permesso di esplorare percorsi lavorativi alternativi. Il progetto di Adecco e Chiesi, nello specifico, ha permesso ai partecipanti di entrare a contatto diretto con la realtà aziendale, grazie a visite guidate e incontri con i professionisti del settore. Argento ha descritto la sua sorpresa nel trovare un ambiente di lavoro in cui “si respira un'aria familiare, di vera collaborazione tra i colleghi. Non mi aspettavo che una grande azienda potesse mantenere questa identità così umana”.
Un aspetto particolarmente significativo per Roberta Argento è stato il confronto diretto con il personale di Chiesi. “Il capo reparto che ci ha fatto da guida – racconta – è riuscito a trasmettere la passione per il suo lavoro. Questo mi ha colpito molto, perché ho capito quanto sia importante l'approccio umano, anche in contesti strutturati e complessi”.
La studentessa ha anche raccontato di essere rimasta impressionata dalla varietà delle mansioni all'interno dell'azienda. “Ho scoperto tante di quelle mansioni che pensavo fossero limitate ad altri settori. C'è tutto un apparato regolatorio, il controllo qualità, il marketing, e la produzione vera e propria. Non mi ero mai resa conto che ci potessero essere così tante opportunità per una biologa fuori dal laboratorio tradizionale”.
Durante il percorso, Roberta Argento ha avuto anche l'opportunità di partecipare a diverse attività formative organizzate da Adecco, mirate a preparare i giovani studenti ai colloqui di selezione. “Abbiamo fatto esercizi di immedesimazione, come interpretare un personaggio di fantasia durante una simulazione. Questo tipo di esperienze mi ha aiutato a capire meglio come presentarmi e a gestire le emozioni durante un processo di selezione”, spiega menzionando come queste esercitazioni abbiano contribuito a sviluppare la sua capacità di lavorare in team e di adattarsi a situazioni nuove e inaspettate. “Non si trattava solo di fare un buon colloquio, ma anche di mettermi nei panni di qualcun altro e capire meglio la dinamica del lavoro di squadra”.
L'esperienza di visitare fisicamente gli ambienti di lavoro ha rappresentato un altro momento cruciale per Argento. “Vedere dal vivo come funzionano i reparti e come si svolgono le diverse attività mi ha permesso di toccare con mano quello che avevo solo immaginato. Il rumore delle macchine, l'ambiente frenetico, ma anche l'organizzazione precisa: è stato davvero interessante. Alcuni miei colleghi hanno deciso che non era il loro ambiente, mentre per me è stata una conferma del fatto che questo è il mondo in cui voglio lavorare”.
Roberta Argento ha inoltre sottolineato l'importanza della mentalità aperta mostrata dai professionisti di Chiesi. “Ho apprezzato molto il fatto che ci abbiano mostrato anche i lati più sfidanti del lavoro in azienda, senza filtri. Mi hanno fatto capire che lavorare in un'azienda farmaceutica non significa solo occuparsi della produttività, ma anche fare una differenza reale per i pazienti, aspetto per me fondamentale”.
Dalle sue parole finali, è evidente che l'esperienza abbia avuto un impatto significativo sulle sue scelte future. “Ora ho più chiaro cosa voglio fare”, afferma. “Il mio obiettivo è lavorare in un'azienda farmaceutica. Questa esperienza mi ha dato un input forte: non voglio limitarmi alla ricerca accademica, voglio mettermi alla prova in un contesto aziendale”. Argento ha iniziato a considerare anche ruoli che coinvolgono il controllo qualità e la regolamentazione, settori che prima ignorava. “Non pensavo che avrei potuto trovare interessante qualcosa di diverso dalla ricerca pura, ma ora vedo che ci sono molte altre aree dove posso fare la differenza”.
Il progetto promosso da Adecco e Chiesi si è quindi rivelato una vera e propria finestra sul mondo del lavoro per questa studentessa universitaria e per molti suoi colleghi di corso, fornendo loro gli strumenti per fare scelte più consapevoli sul proprio futuro. “Mi sono resa conto che posso cambiare idea, che ci sono tante strade percorribili. L'importante è conoscere, esplorare e non aver paura di dire: questo non fa per me”. La ragazza ha concluso sottolineando come l'esperienza le abbia dato una maggiore fiducia nelle sue capacità. “Prima di questa esperienza, mi sentivo un po' persa rispetto al mio futuro professionale. Ora, invece, ho una visione molto più chiara di ciò che voglio fare e di come posso arrivarci. Mi sento pronta a mettermi in gioco e a cogliere le opportunità che arriveranno”.
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