Grazie ad Adecco riesco a conciliare le mie due anime: creatività e problem solving
Ha saputo conciliare la sua indole fortemente creativa con la capacità di organizzazione, Manuela Prati, lodigiana con un percorso di studi in Filosofia alle spalle e anni di lavoro come personal assistant in un’agenzia pubblicitaria, bruscamente interrotti dalla crisi nel 2011. Dal 2013 lavora con noi, prima in Saipem nel ruolo di assistente del Vice Presidente della Costruzione, poi in HP Italy. Ora lavora in Fondazione ENI Enrico Mattei come assistente amministrativa. Solare ed entusiasta, ci ha raccontato la sua avventura.
Manuela, cosa ami del tuo lavoro e cosa invece vorresti cambiare?
Mi piace l’idea di essere utile a qualcuno e questa sorta di magia in cui riesco a organizzare il caos. Io per natura sono creativa eppure mi piace l’ordine e riesco con il mio lavoro a coniugare entrambe le cose. Quando serve devo anche ricorrere all’improvvisazione, e ciò mi consente di mettere insieme e far emergere tutto ciò che sono, tutti i miei lati.
Nel tuo precedente percorso lavoravi in un settore molto creativo: dov’è oggi la creatività nel tuo lavoro?
È vero, nasco come assistente di direzione in pubblicità, facevo un po’ di tutto, anche la copy all’occorrenza. Poi la crisi ha interrotto quell’esperienza e ho dovuto rimettermi in gioco. Ho contattato Adecco ed è stato subito chiaro che mi sarei trovata bene, c’era feeling e mi sono fidata subito. In HP Italy ho avuto modo di esprimere la mia creatività nel problem solving. Un esempio? Se a San Diego c’era uno sciopero nazionale e lì c’erano sono 20 manager che stavo seguendo, dovevo trovare una soluzione sfoderando tutta la mia inventiva, la fantasia e la capacità di organizzazione. Oggi giorno, inoltre, arrivo in ufficio e non so cosa mi aspetterà: le attività sono molte, gli imprevisti di più. La creatività serve per gestirli.
Ci descrivi questi anni insieme ad Adecco?
Dopo il licenziamento nel 2011 sono stata chiamata presto da Adecco, una prima luce nel buio assoluto in un periodo in cui non era ancora consuetudine subire un licenziamento collettivo. È andata in porto l’opportunità con Saipem con la filiale di San Donato Milanese e, assunta in somministrazione a tempo determinato, mi sono trovata subito molto bene, un’esperienza meravigliosa. Ho provato una forte gratitudine: come molti vivo da sola, devo badare a tutte le spese. Saipem, d’altronde, l’ho amata come una persona. Se il sogno di ognuno è essere assunto direttamente da un’azienda, mi sono resa subito conto che essere in somministrazione significava avere due reti di salvataggio, una doppia protezione. Dopo, assunta a tempo indeterminato a scopo somministrazione, ho rafforzato ancora di più la mia identità, la mia vicinanza con Adecco. E tuttora mi sento estremamente e quotidianamente grata per queste opportunità di miglioramento, per la comprensione e la fiducia che mi è stata dimostrata in questo percorso che continua e mi fa crescere.
Come ti vedi nel futuro?
Il futuro è un update del presente, lo vedo come ciò che è oggi ma sempre meglio. Ciò che auspico è di stare sempre meglio dove sono e fare stare bene gli altri, essere serena e smettere di sentirmi sempre un po’ sotto esame perché sono “quella nuova”. Con il tempo, sono certa, passerà.
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