Riqualificazione professionale: i vantaggi per i lavoratori maturi

La riqualificazione professionale è l’insieme delle attività che consentono ai lavoratori maturi di acquisire nuove competenze e di tenersi aggiornati sulle tendenze di mercato.

Le declinazioni della riqualifica professionale sono due:

• con l’upskilling si acquisiscono nuove competenze per l’aggiornamento e il potenziamento della job position attuale;
• con il reskilling si acquisiscono nuove competenze per un lavoro diverso da quello che attualmente si svolge.

Ma come avviene la riqualificazione nel lavoro e quali vantaggi comporta per i lavoratori over 40?

Perché la riqualificazione professionale è importante per i lavoratori maturi

I lavoratori maturi sono lavoratori di età compresa tra i 40 e i 55 anni aventi una certa esperienza nel settore in cui operano. Con l’ingresso nel contesto lavorativo delle nuove generazioni e con la Digital Transformation in pieno svolgimento, la loro professionalità è però in discussione: se non si aggiornano, se non partecipano regolarmente ad attività formative e non investono sul Personal Branding, perdono in competitività. E, in caso abbiano la volontà o la necessità di cambiare lavoro, potrebbero incontrare delle difficoltà maggiori rispetto ai lavoratori under 40.

La maggior parte delle aziende preferisce assumere giovani, con capacità digitali proprie della loro generazione e con Soft Skills ben precise. Per farsi notare dai recruiters, è dunque fondamentale per un lavoratore over 40 o 50 partecipare a corsi di riqualificazione professionale che gli consentano di acquisire nuove competenze.

Prendere parte ad attività di riqualificazione professionale permette di ottenere una qualifica, e dunque un attestato rilasciato da enti pubblici o privati. In alcuni casi tale certificazione è indispensabile per lavorare (è il caso degli infermieri, del personale docente, dei consulenti del lavoro, ecc.) mentre in altre circostanze rappresenta un plus in sede di selezione. Specialmente per i lavoratori disoccupati, un corso di riqualificazione aiuta quindi a trovare un nuovo lavoro in un settore uguale o diverso da quello precedente.

Riqualificazione professionale over 50: le skills su cui puntare

Affinché la riqualificazione professionale over 50 si riveli utile è necessario che sia mirata all’acquisizione di competenze chiave. Per ricollocarsi, oggi, è fondamentale possedere competenze digitali e informatiche: il lavoratore che non ha conoscenze in tali ambiti è svantaggiato in fase di colloquio, a prescindere dall’esperienza maturata nel suo settore.

A seguire vi sono le Soft Skills: come la capacità di problem solving, le doti comunicative, l’empatia e la propensione al lavoro di squadra. Tutti aspetti da considerare quando si sceglie il corso di riqualificazione professionale da seguire.

Oltre ad iscriversi al giusto corso, è fondamentale per un lavoratore maturo tenersi aggiornato e fare rete: migliorare l’inglese, frequentare corsi di settore, andare a conferenze e fare network è importante per uscire dall’impasse e per trovare un nuovo lavoro.

Cos’è l’apprendistato di riqualificazione?

Uno strumento alternativo ai corsi di riqualificazione professionale è rappresentato dall’apprendistato di riqualificazione. Si tratta di un contratto particolare con cui le aziende possono assumere i lavoratori di qualsiasi età percettori di disoccupazione (NASpI, DIS-COLL).

Mentre l’apprendistato professionalizzante è riservato agli under 30, l’apprendistato di riqualificazione può riguardare anche un lavoratore maturo.

Il datore di lavoro che lo utilizza gode di un’aliquota contributiva del 10% (dell’1,50% il primo anno e del 3% il secondo anno, in caso di organico con massimo 9 unità). A tale percentuale bisogna aggiungere l’1,61% come finanziamento della NASpI e dei fondi interprofessionali.

Il lavoratore può essere sotto-inquadrato fino alla sua completa riqualificazione.