La prestazione occasionale, introdotta dall’art. 54 bis della legge n.96/2017, è una collaborazione saltuaria e limitata nel tempo che non può eccedere i 5.000 euro nel corso dell’anno solare.
A richiederla possono essere numerosi utilizzatori: i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, le Onlus, le imprese agricole, le pubbliche amministrazioni, gli enti locali, le strutture ricettive, le associazioni o le fondazioni.
Fondamentale è che la prestazione occasionale riguardi un’attività sporadica e saltuaria entro i limiti economici previsti dalla legge. Tali limiti sono:
- 5000 euro per il prestatore, in riferimento alla totalità degli utilizzatori e nel corso di un anno solare;
- 5000 euro per l’utilizzatore, in riferimento alla totalità dei prestatori e nel corso di un anno solare;
- 2500 euro nel corso di un anno solare, in riferimento alla totalità delle prestazioni fornite dal prestatore allo stesso utilizzatore.
Ma come funziona la dichiarazione dei redditi, per il lavoro autonomo occasionale? E qual è invece il rapporto tra dichiarazione dei redditi e stage?
Dichiarazione dei redditi per prestazioni occasionali
Come compilare la dichiarazione dei redditi per il lavoro autonomo occasionale? A fornire una risposta sono l’articolo 2222 del Codice Civile e l’INPS.
In linea generale, la dichiarazione dei redditi per prestazioni occasionali è dovuta. Tuttavia, esiste un’eccezione: se il soggetto che ha effettuato la prestazione occasionale non ha percepito nell’anno d’imposta ulteriori redditi, e non è possessore di beni immobili diversi dall’abitazione principale, è esonerato dalla presentazione del Modello 730 o del Modello Redditi PF (Persone Fisiche).
Questo, a patto che il reddito da prestazione occasione sia uguale o inferiore ai 4.800 euro lordi. Perché proprio 4.800 euro? Perché l’articolo 13 del DPR n. 917/86 (TUIR) stabilisce che, i prestatori d’opera che effettuano prestazione occasionale, possano detrarre una percentuale decrescente all’aumentare del reddito. Percentuale, questa, che non è cumulabile con altre detrazioni e non deve essere rapportata al periodo di lavoro. La detrazione fino a 4.800 euro è di 1.104 euro, il che azzera l’IRPEF dovuta.
Come inserire le prestazioni occasionali nella dichiarazione dei redditi?
Anche se sotto i 4.800 euro non è obbligatorio farlo, inserire i redditi da prestazione occasionale nel 730 o nel Modello PF permette di recuperare le ritenute d’acconto.
Chi effettua una prestazione occasionale, infatti, deve applicare la ritenuta d’acconto, un vero e proprio obbligo, stabilito dalla legge: il soggetto che presta l’opera è tenuto ad applicare una ritenuta del 20% sul lordo percepito. Fino a 4.800 euro l’anno, la ritenuta d’acconto subita non è invece dovuta. Tuttavia, inserendo il reddito da prestazione occasionale in dichiarazione dei redditi, la ritenuta diventa credito d’imposta e può essere utilizzata per compensare il versamento di altre imposte.
Se si superano invece i 4.800 euro di reddito da prestazione occasionale nell’anno solare, oppure insieme ai 4.800 euro (o meno) si sono percepiti altri redditi, la dichiarazione è obbligatoria.
Chi è soggetto al 730, deve inserire i redditi nel quadro D al rigo D5. Nella colonna 1 va inserita la tipologia di reddito (1 per redditi derivanti da attività commerciali, 2 per redditi derivanti da attività di lavoro autonomo), nella colonna 2 i redditi lordi percepiti, nella colonna 3 le eventuali spese sostenute, nella colonna 4 le ritenute d’acconto subite.
Se anziché il 730 si compila il Modello PF, i redditi che derivano dalle prestazioni occasionali vanno inseriti nel quadro RL (“redditi diversi”) al rigo RL15. Nella colonna 1 si andrà ad inserire il reddito mentre nella colonna 2 le spese sostenute. Al rigo RL20 bisognerà invece riportare la somma delle ritenute d’acconto subite.
Stage e dichiarazione dei redditi
Come è necessario comportarsi, invece, se la prestazione occasionale da inserire all’interno della dichiarazione dei redditi è uno stage?
Lo stage, così come le borse di studio, rappresenta un reddito assimilato a quello da lavoro dipendente. A stabilirlo è l’art. 50 del Testo unico delle imposte sui redditi (il cosiddetto “Tuir”).
Ecco dunque che lo stagista deve presentare la dichiarazione dei redditi se il reddito percepito è maggiore a 8.174 euro l’anno. Se invece riceve solo un rimborso spese, oppure un reddito inferiore, non è tenuto ad inserire nel 730 quanto percepito per lo stage.
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