L’IRPEF – l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche - è una tassa che grava su tutte le persone fisiche che risiedono o meno sul territorio nazionale e che sono in possesso di redditi da lavoro dipendente o autonomo, di impresa, di capitale o fondiari.
Calcolata sul reddito complessivo, l’IRPEF è un’imposta di tipo progressivo: più alto è il reddito, più alta è la percentuale di tassazione applicata.
IRPEF: come funzionano gli scaglioni?
Fino al 31 dicembre 2023, gli scaglioni IRPEF erano i seguenti:
- 23% fino a 15mila euro;
- 25% fino a 28mila euro;
- 35% fino a 50mila euro;
- 43% oltre i 50mila euro.
Dal 1° gennaio 2024, e per il solo 2024 (salvo proroghe), gli scaglioni sono così rimodulati:
- 23% per redditi fino a 28mila euro;
- 35% per redditi fra 28 e 50mila euro;
- 43% per redditi oltre i 50mila euro.
I contribuenti con redditi da 15.001 a 28.000 euro, dunque, sono stati oggetto di una decontribuzione, con un’aliquota passata dal 25 al 23% e con un risparmio massimo di 260 euro.
Sempre per il solo 2024, per i contribuenti con reddito superiore ai 50mila euro, la detrazione lorda è ridotta di 260 euro in relazione agli oneri detraibili al 19% (interessi su mutui e prestiti, compensi ai mediatori immobiliari per l’acquisto dell’abitazione principale, spese funebri, spese scolastiche, premi assicurativi). La detrazione per redditi da lavoro dipendente fino a 15mila euro viene innalzata da 1.880 a 1.955 euro, mentre viene innalzata fino a 8.500 euro la no tax area prevista per i redditi da lavoro dipendente.
Per calcolare la ritenuta IRPEF, dunque, è necessario considerare il reddito imponibile. E, dunque, il reddito complessivo del contribuente: reddito da lavoro dipendente o autonomo, redditi da capitale e qualsiasi altra entrata finanziaria o economica (fatta eccezione per la prima casa). Alla somma ottenuta devono essere sottratte le spese deducibili e detraibili, fino a ottenere il valore su cui l’aliquota viene applicata.
IRPEF, quanto paga il contribuente
Dal punto di vista pratico:
- il contribuente con redditi fino a 28mila euro paga il 23% del reddito lordo;
- il contribuente con redditi da 28 a 50mila euro paga 6.440 euro + il 35% sul reddito eccedente i 28mila euro;
- il contribuente con redditi superiori a 50mila euro paga 14.140 euro + il 43% sul reddito che eccede i 28mila euro (fino a 50mila euro).
I redditi fino a 15mila euro godono di una detrazione di 1.995 euro mentre la no tax area viene elevata a 8.500 euro andando così a equipararsi alla no tax area dei pensionati.
In termini di detrazione, per lo scaglione di reddito più basso la detrazione minima è di 690 euro per i lavoratori a tempo indeterminato e di 1380 euro per i lavoratori a tempo determinato.
Detrazioni e deduzioni IRPEF: la differenza
Due concetti fondamentali, quando si parla di IRPEF, sono quello di “detrazione” e di “deduzione”:
- Agevolazione che riduce il reddito complessivo su cui l’aliquota IRPEF viene calcolata, la deduzione riguarda le donazioni a ONG e No-Profit, i contributi per la previdenza complementare e gli assegni di mantenimento all’ex coniuge;
- la detrazione, invece, non modifica il reddito imponibile ma riduce l’imposta lorda da pagare. Rientrano tra le detrazioni le spese mediche e scolastiche, i lavori di ristrutturazione, l’affitto, le rate del mutuo e il leasing dell’auto.
Infine, le deduzioni sono generalmente utili alle fasce di reddito più elevate, mentre le detrazioni - diminuendo l’IRPEF netta - agevolano i redditi fino a 28mila euro.
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