Gli incidenti sul posto di lavoro possono capitare. Ma come comportarsi in caso di infortunio sul lavoro? E quali sono i diritti dei lavoratori in questi casi? Di seguito trovi l’approfondimento di Adecco su questo tema: una guida pratica su cosa fare, quanti giorni spettano e chi paga in caso di incidente sul lavoro.
Che cos'è l'infortunio sul lavoro?
Sul sito del Ministero del Lavoro si legge: “per infortunio sul lavoro si intende ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa".
La legge tutela anche l’infortunio in itinere, ovvero gli incidenti che possono capitare nel tragitto percorso per recarsi al lavoro o tornare dal lavoro a casa, per spostarsi da una sede ad un’altra o durante le pause lavorative. Sono tutelati e coperti anche gli incidenti causati dal lavoratore stesso.
Per poter parlare di infortunio e far scattare quindi la copertura assicurativa INAIL, devono avere luogo le seguenti circostanze:
- causa violenta che porta a una lesione psico-fisica;
- nesso tra l’evento traumatico e la prestazione di lavoro;
- postumi che costringano il lavoratore a dover stare a casa per più di tre giorni.
Differenza tra infortunio e malattia professionale
Mentre un infortunio sul lavoro è generato per definizione da una causa o un evento violento, per malattia professionale si intende una patologia sviluppata dal dipendente all’interno di un ambiente lavorativo a rischio.
Come comportarsi in caso di infortunio?
Per prima cosa si deve informare il datore di lavoro. In seguito, il dipendente ha l’obbligo di rivolgersi al medico aziendale, di famiglia o al pronto soccorso per effettuare una visita medica ed ottenere il certificato con la diagnosi e i giorni di inabilità al lavoro.
Il certificato dev’essere consegnato al datore di lavoro, il quale informerà a sua volta l’INAIL.
La denuncia dell’infortunio deve essere presentata per via telematica:
- entro due giorni da quello in cui il datore ne è venuto a conoscenza;
- entro ventiquattr’ore per infortuni mortali.
La mancata denuncia comporta una sanzione da 1.290 a 7.745,00 euro.
L’azienda è tenuta a denunciare anche i casi di infortunio non gravi per studi statistici.
Infortunio sul lavoro: chi paga?
I giorni di infortunio vengono pagati dal datore di lavoro, in caso di prognosi inferiore a 3 giorni. A partire dal quarto giorno il pagamento passa in carico all’INAIL che erogherà un’indennità pari:
- al 60% della retribuzione media giornaliera a partire dal quarto giorno fino al novantesimo giorno di infortunio;
- al 75% della retribuzione media giornaliera dal novantunesimo giorno e fino alla guarigione.
Quanto tempo si ha per denunciare un infortunio sul lavoro?
Il lavoratore deve informare immediatamente il datore di lavoro, anche se l’infortunio è di lieve entità. Difatti, il dipendente che non comunica l’accaduto perde il diritto all’indennizzo INAIL per i giorni antecedenti a quello in cui il datore ha avuto notizia dell’evento.
Chi è in infortunio è soggetto a visita fiscale?
La legge esclude l’obbligo di reperibilità per chi ha subito un infortunio sul lavoro, salvo che il Contratto Collettivo Nazionale di Categoria (Ccnl) disponga diversamente.
Chi è in malattia per infortunio è autorizzato a lasciare la propria abitazione durante la giornata ma ha l’obbligo di reperibilità qualora l’INAIL lo richiedesse tramite convocazione, ad esempio per una visita medica presso la sede territoriale.
Se desideri approfondire altre tematiche riguardanti il lavoro, puoi leggere tutti i consigli di Adecco sul nostro sito. Ti basterà selezionare l’argomento e il settore per avere subito a tua disposizione articoli, guide, video e infografiche utili.
Articoli correlati
Scatti di anzianità: cosa sono, cosa comportano e a chi spettano. Scopri tutto quello che c'è da sapere in questo articolo a cura di Adecco.
Altro
Rientro dei cervelli, scopri tutto quello che c'è da sapere: cos'è, cosa significa, quali sono i requisiti e quali leggi lo regolamentano.
Altro