La Legge di Bilancio 2024 (legge 213/2023) ha introdotto alcune novità in tema di congedo parentale.
Successivamente alla maternità e alla paternità (obbligatorie), in Italia i lavoratori e le lavoratrici con figli possono usufruire di un periodo di astensione facoltativa dal lavoro: è il cosiddetto “congedo parentale”.
Durante questo periodo, previsto dal Decreto Legislativo n. 151/2001, l’indennità era pari al 30% della retribuzione per 9 mesi. Dall’1° gennaio 2024, le cose sono cambiate: i lavoratori e le lavoratrici con figli minori di 6 anni, il cui congedo di maternità/paternità sia terminato dopo il 31 dicembre 2023, possono chiedere due mesi di congedo con indennità all’80%. I 7 mesi di congedo successivi, che possono essere usufruiti entro il dodicesimo anno d’età del figlio, restano retribuiti al 30%. Il decimo e ultimo mese può essere richiesto, ma non è retribuito.
L’indennità maggiorata è stata introdotta dal Governo per contrastare il calo demografico del Paese, e per aumentare il potere d’acquisto dei neogenitori. In Italia, infatti, il calo delle nascite prosegue: nel 2022 i nuovi nati sono stati l’1,7% in meno rispetto al 2021, e il numero di figli per donna è sceso a 1,24.
Chi paga il congedo parentale? Per legge, i datori di lavoro privati sono obbligati ad anticipare in busta paga le indennità di congedo per conto dell’INPS. Gli operai agricoli, i lavoratori stagionali e i lavoratori a termine dello spettacolo sono invece indennizzati direttamente dall’INPS.
Congedo parentale 2024: quanti mesi spettano
Il congedo parentale 2024 si applica solo ai neogenitori. Per poter usufruire dei due mesi indennizzati all’80% è necessario che il congedo obbligatorio di maternità o paternità sia terminato successivamente al 31 dicembre 2023. Inoltre, è fondamentale essere lavoratori dipendenti: i lavoratori autonomi, e quelli iscritti alla gestione separata dell’INPS, sono esclusi.
I due mesi possono essere usufruiti dalla sola madre, dal solo padre, o in maniera ripartita tra i due.
Infine, è bene ricordare che i due mesi indennizzati all’80% sono previsti per il solo 2024: dal 2025, il primo mese verrà indennizzato all’80% mentre il secondo al 60%.
Come funziona il congedo parentale fino a 12 anni
In Italia, ciascun genitore può usufruire del congedo parentale (facoltativo) successivo al congedo obbligatorio di maternità o paternità, entro i 12 anni di vita del figlio.
Il congedo parentale ha un limite complessivo di 10 mesi (11 se ne fruisce il padre per almeno tre mesi), e vale sia in caso di figli biologici, che in caso di affidi e adozioni.
Salvo i due mesi retribuiti all’80% (uno all’80% e uno al 60% dal 2025), il congedo parentale è così indennizzato:
- alla madre spetta un periodo indennizzabile di tre mesi, non trasferibili all’altro genitore;
- al padre spetta un periodo indennizzabile di tre mesi, non trasferibili all’altro genitore;
- a entrambi spettano tre mesi ulteriori, indennizzabili sempre al 30% ma ripartibili.
Il decimo e l’eventuale undicesimo mese possono essere indennizzati solamente se il reddito del richiedente è 2,5 volte inferiore alla pensione minima.
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