Se l’idea di andare al lavoro ti crea ansia e stress, se la fiducia in te stesso è venuta meno e provi spesso disturbi fisici quali mal di stomaco o mal di testa, il motivo potrebbe risiedere in un ambiente di lavoro tossico.
Cosa si intende per ambiente di lavoro malsano
Un ambiente di lavoro è considerato tossico quando è permeato di negatività, i colleghi non collaborano tra loro, i manager non offrono alcun incoraggiamento e non forniscono feedback, il carico di lavoro è insostenibile ed è possibile notare nel gruppo di lavoro la presenza di persone irascibili.
Non è raro che, in un ambiente di lavoro malsano, si verifichino episodi di bullismo o mobbing: a perpetrarli può essere un capo ma anche un collega.
Lavorare in un contesto di questo tipo fa sentire psicologicamente insicuri e si arriva a sviluppare un’ansia costante o una vera e propria depressione. Piangere prima di recarsi al lavoro, non avere la forza di affrontare una nuova giornata lavorativa e manifestare i sintomi propri del burnout sono segnali d’allarme da non sottovalutare.
Come capire se un ambiente di lavoro è tossico
Non sempre è semplice capire se ci si trova in un ambiente di lavoro tossico. Alcuni lavoratori, specialmente alle prime esperienze, possono credere che tali ambienti siano normali, e persino imparare a muoversi all’interno di essi. Altri possono pensare di essere loro il problema, anziché il luogo in cui lavorano. Ecco perché, riconoscere un ambiente di lavoro malsano, diventa essenziale.
Il primo indizio è la mancanza di confini tra vita lavorativa e vita privata. Ad esempio, lavorando fino a tardi regolarmente, rispondendo a messaggi ed e-mail a qualsiasi ora e dedicandosi in toto al lavoro.
Un secondo indizio è la mancanza di fiducia tra colleghi e leader. In un ambiente di lavoro tossico, inoltre, non c'è spazio per gli errori: chi sbaglia non ha occasione di rimediare, ma viene “emarginato”. Così, i dipendenti fanno a gara per non essere incolpati, non fanno squadra, e non esitano a gettare fango sugli altri. Neppure la crescita dei lavoratori viene supportata, in un ambiente negativo: i
dipendenti entry-level vengono lasciati a loro stessi, si avverte un senso di demotivazione e fare carriera è pressoché impossibile.
In generale, è possibile valutare la salubrità di un posto di lavoro osservando l’atteggiamento di chi ci lavora.
Come gestire un ambiente di lavoro tossico
Per sopravvivere a un ambiente di lavoro tossico, se non si vuole cambiare lavoro o nell’attesa di farlo, è possibile mettere in atto alcune strategie.
Costruisci una rete di colleghi fidati
Nei luoghi di lavoro tossici si incontrano persone egoiste, giudicanti e manipolatrici. Anche se ti sembra impossibile, in mezzo ai tuoi colleghi si nascondono dei potenziali alleati. Per gestire un ambiente negativo, è importante trovare delle persone di cui fidarsi, a cui offrire il proprio supporto e da cui riceverlo, così da potersi sfogare e spalleggiare al bisogno.
Rimani concentrato sugli obiettivi
In un ambiente di lavoro malsano, il pettegolezzo è all’ordine del giorno, e il gettare fango sui colleghi anche. Cosa fare? Non lasciare che il chiacchiericcio ti distolga dal lavoro, e non unirti ai pettegolezzi: facendolo, comprometteresti la fiducia nei tuoi confronti. Pensa a svolgere al meglio il tuo lavoro, e a raggiungere i tuoi obiettivi, senza distrazioni.
Sii gentile con tutti
I luoghi di lavoro tossici sono spesso molto competitivi: potresti essere circondato da colleghi che imbrogliano, scavalcano gli altri e rubano le idee altrui per fare carriera. Non abbassarti al loro livello, ma neutralizzali con la gentilezza. Aiutare i tuoi “nemici” può sembrare controproducente, ma sappi che valorizzare gli altri, anche i colleghi tossici, può aiutarli a cambiare atteggiamento.
Affidati a un coach
Se cominci a pensare di essere tu il problema, se non sei sicuro di quanto conti il tuo atteggiamento e quanto la cultura aziendale, puoi rivolgerti a un coach: ti aiuterà ad analizzare la situazione con più razionalità, a individuare eventuali problemi e a trovare una soluzione.
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